martedì 4 giugno 2013

Le "Chietate"

Oggi rispondendo a un tweet di Selvaggia Lucarelli, ho ricordato di me la percentuale di distrazione e irrimediabile goffaggine, che solo i più intimi sanno, e che c'è anche in mio fratello maggiore Pietro.
Solo l'altro, Stefano, proprio perchè messo a confronto con noi due, è agli occhi della famiglia, un elegante ed impeccabile esempio di precisione.... e ho detto tutto.

Ma facciamo un passo indietro.
Io sono sempre stata molto distratta. Fin da piccola. Sempre a immaginare, guardare, rapita al punto di estraniarmi da luoghi e persone.
Ma questo è il lato naif e poetico.
Andiamo ai fatti, ai sinistri se visti da un assicuratore..
Nel 2006 mi trasferisco a casa del mio fidanzato di allora, da Roma a Verona, la mia e sua prima convivenza.
Casa sua, mobili suoi. 
Di mio solo le mie valigie, tantissime, a moltissime scarpe ovvio.
Spazi pensati per uno ordinato e non per un ciclone impazzito.
Immaginate che in un convento vada ad abitare Lady Gaga e i suoi 8 pullman di accessori.
Ecco. Circa così.
Nei sei anni vado ad elencare cosa, "inhome" è accaduto.
Perchè tralascio che spesso, "outhome" alzandomi da tavola di un ristorante facevo e faccio cadere posate bicchieri, porto via lembi di tovaglia, lascio carte di credito, chiavi, cellulare ( sono al quarto  iPhone). Tra questi anche il  Capitolo automobile. 
Apro sportelli e li chiudo come il lancio del giavellotto.
Il freno a mano non è una priorità, perció a Bergamo se vedete una che insegue una Cinquecento grigia pastello senza nessuno al volante, sono io.
Due volte.
Amo i tacchi, molto alti. E tombini, sanpietrini, grate, buche, ciottoli me li faccio tutti. 

Ma torniamo alla parte indoor.
Ho incendiato una parte del top cucina a Verona, un fazzoletto di carta vicino alla fiamma dei fornelli  ( che tutti lasciano) a me ha preso fuoco e non mi ero accorta di nulla mentre alle mie spalle c'era il set  di "Die Hard ".
Nello scolapiatti sopra al lavandino ho stipato pentole di varie forme e dimensioni ai livelli dei profughi nei barconi verso Lampedusa e una volta aprendo lo sportello è crollato tutto rovinosamente, nel crollo la punta del beccuccio della moka si è piantato come un chiodo sull'acciaio del lavello, il resto come proiettili dovunque. 
Non scorderó mai lui e la sua espressione, era la stessa dell'ispettore capo Dreyfus difronte alle catastrofi di Clouseau. 
Ho rotto le piastrelle del bagno facendo cadere un portasapone liquido di marmo massello, sfiorando l'alluce e un'operazione  di chirurgia ricostruttiva.
Ho sdradicato una lampada di design agganciata al soffitto  ( realizzata a mano da lui ) arrotolando un filo di piombo che la sosteneva attorno al tubo dell'aspirapolvere come un rollè al forno. Mi sono tirata dietro tutto, pezzi di intonaco inclusi. Ho sempre maneggiato l'aspirapolvere come faceva Sigourney Weaver con le armi in Alien.
Non c'è camicia bianca o mutanda del mio ex che sia rimasta di colore originario dopo le mie lavatrici.
Ho fatto cadere l'asse da stiro sfiorando lo schermo della TV al plasma in salotto ma con rimbalzo a mó di ascia di ghigliottina sul mobile del salotto in vengè. Per occultare il danno al bordo del mobile, ho stuccato il tutto con lucido da scarpe marrone.  Un restauro creativo.
Lui se n'è accorto due mesi dopo.
Un coltello mi è scivolato dal piatto mentre sparecchiavo e si è piantato sul tavolo da pranzo, esattamente come un lanciatore di coltelli da Moira Orfei. 
Nel tritarifiuti del lavandino cucina  ho tritato due cucchiani da caffè e un coltello. C'erano le scintille. 
Sul tavolo di ciliegio del '500 modenese (molto prezioso ed acquistato a un mercatino dell'antiquarito da lui anni prima) ho lasciato un deodorante per ambienti,quelli con presa elettrica,  che ha riversato il liquido e corroso tutto un angolo del tavolo.
Macchie varie sul tessuto del divano color panna, sugo, olio, smalto, coca cola, cioccolata dei cereali..
Il gesto del lancio del giavellotto con la porta del frigo ha provocato un rumore e delle vibrazioni che di notte sembrava il terremoto dell'Irpinia. 

Ne sto dimenticando ancora tante.
Ma insomma questo è il trend.
Da quando sono tornata single e vivo  sola, da due anni, ho già un ricco carnet di infausti eventi.
Ho fatto pipì di notte con il coperchio del wc chiuso, ho corroso gli scoli della doccia e del lavandino con una dose eccessiva di acido muriatico non risciacquato.
Ho prodotto lo stesso rumore del frigo e scardinato l'apertura della lavastoviglie con il " tocco" di Hulk. 
Ed oggi, per la seconda volta 
gli auricolari dell'iPhone dimenticati nella tasca dei jeans, sono appena usciti da un lavaggio 40 gradi con ammorbidente centrifuga. 
In ambito lavorativo le più celebri restano due o tre.
Cercando durante un corso  una penna per un partecipante nella mia borsa,   l'impeto e l'eccessiva energia hanno fatto uscire da una bustina tre salvaslip direttamente sul tavolo dove c'erano seduti managers rampanti, maschi. 
Una lavagna con fogli di carta tipica dei corsi,  mi è caduta addosso alle spalle mentre spiegavo.
Per non perdere il treno a Milano, ero sul tram, il num. 2 , sono scesa in fretta lasciando la valigia che ha continuato verso piazzale Maciachini. 
Uscendo da un taxi con gonnellone hippie mi è rimasto un lembo nello sportello, taxi ripartito ed io quasi in mutande, la gonna è diventata poi un piccolo pareo.
 
Quando qualche domenica ci ritroviamo tutti a pranzo a casa dei miei, vedo in mio padre, che solitamente siede tra me e Pietro, sempre un filo di preoccupazione, tra coltelli e sughi bollenti per lui è come sedersi a tavola nel film Final Destination. 
Film a me caro. Ovvio.

LaChieti

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