mercoledì 22 settembre 2010

Insieme

Oggi per la prima volta parlo della morte con il sorriso.
Perchè quando la morte è ricongiungimento al tuo unico grande amore, senza cui non c'è respiro e futuro,può essere solo un lieto fine.
Ieri mentre stavo lavorando, il mio amore mi manda un sms, " è morta Sandra Mondaini", e ho capito che tutti quelli che credono nell'Amore, nell'unione, nella comprensione reciproca, sono diventati orfani di un modello raro, ma che nel cuore hanno provato anche un sollievo.
Non parlo della coppia professionalmente insieme, ma della coppia nella vita.
Ho letto di tutto in queste ore, anche dopo il 15 aprile 2010 ,quando Raimondo si è spento . Ho scelto un loro ricordo per dire quanto li senta vicini nel loro modo di viversi, nell'ironia che è sostegno, gioco e arco dell'amore, essenza della comunicazione quotidiana che per molti, già dopo solo qualche anno insieme, diventa affanno e tedio. Per loro sono stati 52 gli anni di vita e ironia insieme, e dal principio è iniziato così:

Raimondo a Sandra: 'Quel giorno non ti ho chiesto mica di sposarmi, ti ho solo chiesto un parere: se noi due ci sposassimo saresti contenta?'.


Ho notato in una recente intervista, credo una delle ultime insieme, che Sandra guardava il marito come una 15enne, eppure era già su una sedia a rotelle. Tenera e fragile mentre dice "sei il mio bastone".
Insieme è stato per loro un secondo cognome, i "Vianello Insieme", perchè tutto si è compiuto insieme, e questi cinque mesi  separati sono stati solo un conto alla rovescia di Sandra, che forse avrebbe voluto prima cedere e riabbracciare Raimondo come è scritto nel testo della  famosa sigla in bianco e nero  di "Tante scuse".


CORIANDOLI SU DI NOI
....Stammi piu' vicino
prendimi per mano
parliamo

Riproviamoci
a sognare un po'
a sorridere
non dir di no

Tutta per noi
la sera sara'
se piove che fa
le gocce su noi
son coriandoli
se tu vuoi
se tu sei
qui con me.....




Quello che ci hanno insegnato e in cui credo è che....
Insieme è rarità, insieme è volerlo, insieme è destino, insieme è un soffio, insieme è pazienza, insieme è ...arrivo e inizio


LaChieti

mercoledì 8 settembre 2010

Enrico Mentana: Incatena norme

Una breve digressione dai temi di cui questo blog vuole occuparsi.

Incatena norme è il suo anagramma, si perchè Enrico Mentana ha davvero incatenato le "norme" dell'attuale modo di informare gli italiani.
Oggi su Studio Aperto la notizia del merlo disturbatore a Lecco, ieri Tg5 con la cronaca del nuovo spot di Dolce&Gabbana....
Un  vero tripudio di cultura e attualità.
Dati alla mano, non è difficile credere che mitraglietta (ora non più ...) sia riuscito ad avvicinare al tg anche una fascia refrattaria all'informazione, quella dei 24-35enni , alla politica e ai fatti importanti del paese. Come?
Approfondendo, provocando, ironizzando, essendo serio sulle cose serie...infastidendo se serve. Facendo il giornalista in un telegiornale.Spiegando attraverso un  linguaggio comprensibile, rispettando i fatti della cronaca, eludendo i distretti di lacrime e varietà made by Mimun, Giordano e Minzolini.
Escludo Fede perchè " il giornalismo.. non sussiste".

LaChieti

lunedì 6 settembre 2010

Chi domanda...comanda?

Amanda Knox, Alberto Stasi, Danilo Restivo....
Sono tre nomi, tristemente celebri, sospettati e incriminati per diversi delitti della cronaca italiana degli ultimi anni e mesi.
Parto da loro, che certamente saranno stati interrogati dalla Polizia Italiana. Certamente da persone preparate.

Non più tardi di qualche mese fa ospitavo a cena a casa nostra (mia e del mio paziente partner) un avvocato penalista del foro di Verona.
Apprendevo con sconcerto la sua valutazione ed opinione sulle tecniche investigative italiane e internazionali.
Beh....scopro che l'interrogatorio è ...quasi demodè... E quando c'è, possiamo dire perfettibile di miglioramenti.
Come interrogano gli operatori di polizia in Italia??
Nonostante l'acquisizione di informazione testimoniale sia da considerarsi una delle principali attività svolte dagli operatori di polizia, sono per lo più assenti nei programmi di addestramento dei corsi di formazione sulle tecniche di intervista o di interrogatorio.
Inoltre non sono dettate delle procedure o delle linee guida sulle modalità migliori da adottare in caso di intervista investigativa.
E' altrettanto vero che nonostante gli operatori di polizia non abbiano specifiche competenze sulle tecniche di intervista investigativa, molte ricerche hanno dimostrato che quasi tutti i poliziotti utilizzano abitualmente la stessa modalità.
Una tecnica spontanea, definita come “intervista standard” si caratterizza da una prima fase di apertura nella quale i poliziotti chiedono al testimone una descrizione libera del fatto per poi passare successivamente in una fase successiva fatta di domande, prima aperte e poi chiuse.
Altre ricerche hanno però individuato una serie di fattori negativi relativi alla modalità standard, tra queste l'interpretazione personale di ciò che il testimone riferisce, le interruzioni del racconto, la rapidità con il quale l'intervista è condotta e l'uso di domande che potremmo definire tendenziose.
Un'altra caratteristica della condizione negativa delle interviste condotte da parte dei poliziotti che non hanno una preparazione specifica sulle tecniche è riconducibile al comportamento non verbale utilizzato durante gli interrogatori.
A volte semplicemente annuire ad una risposta, oppure mantenere un’eccessiva distanza dal testimone, può condizionare la testimonianza stessa, così come avere degli atteggiamenti contrari a ciò che l’investigatore chiede, come ad esempio guardare da un’altra parte può essere letto come disinteresse o addirittura disapprovazione.
In una ricerca condotta in Italia sulle modalità di conduzione delle acquisizione testimoniali da parte della polizia, sono stati intervistati 122 operatori di polizia che lavorano nel centro-nord.
Dai risultati è emerso che la competenza a condurre un interrogatorio è lasciata alla iniziativa ed alla preparazione del singolo investigatore, e che gli agenti di polizia italiani utilizzano per lo più la modalità dell'intervista standard, è emersa inoltre l'insoddisfazione da parte di molti di loro perché hanno la sensazione di non aver fatto dire tutto al testimone (46%). Altro dato molto indicativo è quello relativo al tempo, infatti molte assunzioni di informazioni si svolgono entro le 24 ore dal fatto (67,7%) e molti poliziotti hanno risposto che le interviste dei testimoni sono svolte direttamente sul luogo del fatto.
Questo dato positivo però si espone anche al rischio che se l'interrogatorio non è fatto bene l'informazione primaria può essere seriamente compromessa. (fonte : http://www.cerchioblu.eu/)
Benee!!
In un mondo dove solo le prove scientifiche hanno valenza, e gli interrogatori sono questi, ognuno di noi
dedicherà più tempo all'igiene di mani e piedi, alla maggiore frequentazione di lavanderie e car wash, e nel caso fosse chiamato a "parlare" o come testimone o come imputato, si auguri che l'operatore di Polizia sia folgorato dalla vostra somiglianza con un amore, corrisposto, del passato...potrebbe essere determinante.

LaChieti